di Flora Gatti

Matembwe non ha ancora la strada asfaltata. Percorrere questi 60 km da Njombe a Matembwe è stato come fare un tuffo nel passato di 40 anni.

La stagione delle piogge ha ricreato le stesse difficoltà di allora: buche, salti, improvvisi, scossoni e, l’arrivo a Matembwe di sera ci appare come un piccolo miracolo. Emerge dal buio che la circonda come un presepe. Ogni casa ha la sua luce, le due stazioni di benzina sono illuminate, i negozietti, i bar con luci e musiche e la strada principale con i lampioni accesi come una pista di atterraggio. Anche qui molto è cambiato. Incontro le donne che da ragazzine erano venute a lavorare nel pollaio della Matembwe Village Company, alcune seguivano l’allevamento, altre la schiusa dei pulcini, altre ancora la rivendita delle uova in negozio. Alcune in pensione, tutte nonne come me.

Parlo con loro e mi accorgo che abbiamo le stesse preoccupazioni. Hanno fatto studiare i loro figli e le loro figlie, li hanno sostenuti economicamente per poter garantire loro un futuro migliore e, oggi, molti di questi giovani non trovano lavoro vicino casa e devono migrare all’interno della Tanzania, scegliendo le grandi città da cui difficilmente fanno ritorno. Chi invece non riesce a trovare lavoro altrove, rientra e torna all’agricoltura, così le mamme danno loro una mano, accudendo i nipoti e aiutando nei campi.  Anche loro preoccupate per come i giovani interagiscono con internet e i cellulari, non vivono più ai margini della vita sociale, sono maggiormente consapevoli del loro ruolo all’interno della famiglia e della comunità, e ne parlano tra di loro. Vanno in bicicletta, portano i pantaloni, indossano le scarpe tutti i giorni e non solo la domenica, comprano le scarpe ai figli più piccoli, usano l’ombrello e si fanno accompagnare con la motocicletta al dispensario. Colgono le opportunità che negli anni il CEFA ha saputo mantenere e sviluppare, allevano polli vicino a casa e vendono uova, aderiscono alle cooperative del te’, producono il miele, aprono qualche negozietto di vestiti alla moda, sperano di trovare lavoro nell’ospedale che il governo sta completando a Matembwe. Qualcuno penserà che sono piccole cose ma in realtà sono conquiste concrete che i giovani di Matembwe hanno potuto sperimentare fin da piccoli. L’accesso all’acqua potabile, all’energia elettrica, ad una corretta alimentazione e ad un’istruzione di qualità ha impresso un’accelerazione al loro benessere e a quello dei loro genitori.

Loro sanno che c’è un futuro possibile anche a Matembwe. Ci credono, e ci crediamo anche noi.