di Roberta Aiello

Sentirsi a casa, dimenticare di venire da un altro posto. Sembrano frasi scontate ma è così che mi sono sentita nel periodo che ho trascorso a Njombe, in Tanzania, nel 2003.

Accoglienza è una parola che non so tradurre in Swahili ma che ho sperimentato in quei mesi. Sentirsi accolta è stato naturale, perché il primo paese africano in cui lavori “non si scorda mai”, perché chi partecipava al progetto sapeva di costruire qualcosa di proprio, perché CEFA crea legami duraturi con le comunità. Ed esattamente 20 anni dopo, nel 2023, durante la proiezione del film Gente Strana, scopro che quel legame non si è dissolto, che quello che ho visto in forma embrionale è diventato una realtà completamente gestita dalla comunità locale e che genera reddito per 5000 persone.

La latteria produce latte, formaggi e yogurt sicuri, che sono distribuiti nelle scuole e in tutta la Tanzania. Sono veterinaria e ho partecipato da studentessa di un Master in Cooperazione Internazionale alle attività di monitoraggio dello stato di salute delle vacche da latte dei soci della cooperativa di allevatori appena costituita grazie a CEFA, gli stessi allevatori che oggi raccontano di avere entrate sicure che garantiscono ai propri figli una casa dignitosa e l’educazione scolastica.

Con il progetto della latteria ho visto germogliare il seme di solidarietà che oggi è diventato un grande albero, ed ho portato a casa una speciale arte di arrangiarsi che mi è stata utile in situazioni lavorative e di vita.