Aiutaci anche tu

Con 30 € forniremo un kit alimentare per nutrire una famiglia una settimana. 

10 Febbraio 2021

Sono passate tre settimane dal passaggio del Ciclone Eloise in Mozambico. Il personale CEFA operativo all’interno del Paese è impegnato da giorni nella stima dei danni.

Vi avevamo già condiviso la preoccupazione per le famiglie che risiedono a Nhangau, zona di Beira in cui operiamo da tempo con attività volte ad implementare la produzione agricola.

Andrea Bettini, Cooperante CEFA, ha raggiunto il villaggio negli scorsi giorni e ci riporta una situazione drammatica.  I tetti delle case sono tuttora scoperchiati, le riserve alimentari distrutte e una larga fetta della popolazione è ancora costretta a dormire all’aperto

Il passaggio del ciclone ha reso inoltre impercorribili molte strade sterrate. La mancanza di energia elettrica, aggrava ulteriormente la situazione, interrompendo i canali di comunicazione con il resto del paese.

Molte persone ci hanno riportato di essere affette da patologie gastrointestinali. Perciò abbiamo avviato una prima azione di sensibilizzazione volta a condividere i processi adeguati per il trattamento dell’acqua.

Il villaggio di Nhangau sta dunque affrontando una crisi senza precedenti a cui si aggiungono le complicazioni dovute al diffondersi della pandemia. A seguito del passaggio del ciclone, non sono più state implementate misure di prevenzione. I morti continuano ad aumentare ed è necessario un intervento immediato

Venerdì scorso il Presidente si è rivolto al paese, imponendo nuove misure di restrizione per scongiurare la diffusione del virus. Il coprifuoco è stato esteso alle aree maggiormente colpite dal ciclone, lo stop alla frequenza scolastica e la riduzione del numero di persone che si possono aggregare.

Andrea ci racconta «La pandemia si sta diffondendo rapidamente all’interno del Paese. Ogni giorno assistiamo ad un aumento sostanziale dei casi positivi. Per questo abbiamo avviato attività di distribuzione rivolte alle famiglie. I kit comprendono: materiali di protezione, igienizzanti e cloro per purificare l’acqua. Ad aggravare la situazione è l’emergenza alimentare che presto si affiancherà a quella sanitaria. Oltre ad azioni di distribuzione di generi alimentari necessari a sanare l’emergenza nel breve periodo, sarà necessario riprendere le attività di semina per assicurare alla popolazione l’approvvigionamento alimentare nel medio periodo >>.

Le prossime settimane saranno decisive per decidere le sorti del Paese. Abbiamo bisogno del tuo aiuto per sostenere la popolazione colpita.

29 Gennaio 2021

“A Beira dopo il passaggio del ciclone Eloise la situazione sta piano piano tornando alla normalità” ci racconta Andrea Bettini, nostro cooperante in Mozambico, dove una settimana fa un ciclone ha colpito il paese danneggiando edifici, strutture sanitarie e causando interruzioni elettriche.

La pioggia ha da poco smesso di scendere. La viabilità nelle strade asfaltate in città è stata ripristinata ma le strade sterrate non sono ancora percorribili. La corrente elettrica è di nuovo funzionante, ma i collegamenti telefonici rimangono tuttora instabili. Purtroppo la situazione nel villaggio di Nhangau, dove lavoriamo con le mamme e le allevatrici è drammatica: le case delle famiglie sono completamente distrutte, i ricoveri degli animali smantellati e la struttura della cooperativa del latte è stata scoperchiata dalla furia del ciclone.

Da Dondo invece, Abdul , tecnico CEFA, ci ha segnalato che diversi animali da cortile sono deceduti. Le informazioni arrivano ancora a singhiozzo e la zona più colpita, non è ancora raggiungibile.

A questo dramma si sta aggiungendo l’aggravante della diffusione del virus COVID-19 che, in poco tempo, ha già portato al collasso gli ospedali.

Le famiglie sfollate sono state distribuite all’interno degli edifici scolastici ancora in piedi, dove non è possibile assicurare un distanziamento sociale adeguato a causa dell’affollamento e della mancanza di spazi.

In una condizione del genere il virus ha la possibilità di diffondersi velocemente. Il presidente terrà un discorso alla nazione il 5 febbraio e si vocifera un lock down con stop delle attività a partire già dalla fine della prossima settimana. Lunedì insieme ai tecnici CEFA Jinga e Abdul andremo a Nhangau, per iniziare una stima dei danni e portare presto risposte alle famiglie.

26 Gennaio 2021

Negli ultimi giorni il ciclone tropicale Eloise si è abbattuto sulla provincia centrale di Sofala, in Mozambico, con forti raffiche di vento che sono arrivate a sfiorare i 160 Km/h.

Secondo le prime stime condivise dall’Istituto Nazionale per la Gestione e la Riduzione dei Rischi di Catastrofi (INGD) sono 29.000 le famiglie colpite mentre salgono a 162.000 le persone colpite. Il ciclone ha danneggiato edifici, tra cui alcune strutture sanitarie, e causato interruzioni all’elettricità in diverse aree.

CEFA è presente nei distretti di Beira, Nhamatanda, Caia, Nhangao e Dondo dove opera per potenziare la produzione agricola attraverso l’aumento delle competenze di piccoli gruppi di agricoltori affiancando attività di educazione nutrizionale al fine di ridurre gli effetti della malnutrizione cronica.

Sono 48.000 gli ettari di campi coltivati inondati all’interno della provincia, già gravemente colpita nel 2019 dal ciclone IDAI.

In questo contesto stiamo lavorando senza sosta per affrontare i problemi più urgenti e per contattare i beneficiari dei progetti e i referenti dislocati nelle zone più periferiche. Andrea Bettini, Junior Project Officer impegnato con CEFA, è stato trasferito a Maputo in emergenza. Le informazioni che ci arrivano provengono dal personale tecnico locale.

Sebbene al momento l’accesso alle strade principali di Beira rimanga per lo più libero, rimane preoccupante la situazione del fiume Pungwe. Se il fiume dovesse straripare comporterebbe un’interruzione di collegamento tra Beira e le zone periferiche del paese.  

Grave invece la situazione nel distretto di Nhangao dove vivono le mamme allevatrici beneficiarie dei progetti del CEFA. Di loro ancora nessuna notizia: non c’è corrente elettrica, i telefoni non funzionano e le strade sono bloccate.

Continua il nostro lavoro che procede senza sosta in attesa dei prossimi aggiornamenti.