NOTIZIE DA RABAT


Anche il Marocco è stato toccato dall’epidemia di coronavirus e, sebbene le misure di contenimento siano state tempestive e il numero dei contagi sia relativamente basso, le azioni intraprese dal governo marocchino a sostegno della popolazione non si sono dimostrate  sufficienti. Basti pensare che a chi ha perso il lavoro, vengono corrisposti circa 200 euro mensili, indipendentemente dallo stipendio che veniva percepito e dalla popolosità della famiglia.

Ecco perché il ruolo della cooperazione è diventato prioritario per aiutare le fasce più vulnerabili.

CEFA è presente nel paese da più di 20 anni e in questa prima fase di emergenza ha adottato diverse azioni a sostegno delle famiglie, delle piccole imprese, delle donne e dei migranti nel breve, medio e lungo periodo.

Abbiamo intervistato i nostri Cooperanti che da Rabat ci raccontano l’attività di distribuzione di panieri alimentari e l’impegno di CEFA per supportare le cooperative locali contestualmente al progetto “Je suis migrant”. 

Ad ognuno il suo paniere. 


Erika Ramanzini, responsabile paese, ci spiega come uno dei primissimi aiuti pensati per le famiglie sia stato orientato alla distribuzione di panieri alimentari. La necessità è nata a seguito delle misure di lockdown che hanno portato a una conseguente restrizione della mobilità personale. Così le persone abituate a percepire un’entrata da lavoro informale si sono trovate senza gli introiti necessari per provvedere al sostentamento della propria famiglia. Grazie alle reti associative che collaborano con CEFA, sono stati individuati sia beneficiari marocchini che migranti, quest’ultimi meno agevolati a ricevere gli aiuti dallo Stato. Perciò accanto ai bene di prima necessità come riso e farina, si sono aggiunti beni ad hoc, pensati per la cultura dei riceventi come ad esempio the e zucchero, utilizzati per interrompere il digiuno durante il mese di Ramadan.

E per i più piccoli? CEFA ha pensato anche a loro preparando kit con album da disegno e matite colorate!

Ad oggi il sostegno ha raggiunto 31 famiglie ma il nostro impegno continua e già per la prossima settimana sono in programma altre consegne.

Sostegno alle cooperative. 


Cristina Pilo, coordinatrice del progetto “Je suis migrant”, ci racconta invece come CEFA sia impegnata anche supportando le piccole cooperative a superare il blocco delle attività.

Per contestualizzare l’intervento Cristina ci racconta come il progetto “Je suis migrant” –  finanziato dalla Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo –  sia mosso dall’ambizioso obiettivo di promuovere l’inclusione sociale, culturale ed economica delle fasce più vulnerabili della popolazione marocchina e dei migranti, in 3 regioni del paese.

In questi tre anni di lavoro sono state create 30 cooperative, 13 delle quali nelle due aree coordinate direttamente da CEFA: la regione di Rabat e quella dell’Orientale.

Le cooperative, attive in settori differenti ( ristorazione, servizio catering, apicoltura, allevamento, riciclaggio elettronica)  sono state tutte costrette a sospendere la propria attività a seguito delle misure restrittive imposte dal governo.

Da qui la decisione di sostenerli per tutto il periodo dell’isolamento -da metà marzo a fine maggio- corrispondendogli i costi fissi di gestione e conferendo una piccola indennità di mancato reddito ai 69 membri delle cooperative. Contributo che ha potuto essere erogato grazie al sostegno  dell’AICS e della Regione Emilia Romagna.

“L’idea è quella di non lasciar morire un qualcosa che è nato grazie al lavoro fatto e che ha impiegato tempo, energie, denaro […. ] vederlo crollare all’improvviso sarebbe stato un peccato” ci racconta Cristina chiudendo il suo intervento.

Seguendo la linea adottata per questo intervento CEFA sta cercando di estendere questo tipo di aiuto anche alle piccole imprese che si sono create nell’ambito di altri progetti,  come ad esempio le piccole imprese nate all’interno dei progetti di rientro volontario assistito.

L’attività di distribuzione: 

Alcune delle Cooperative supportate: 
CEFA continua ad essere operativa  per evitare la diffusione del contagi.

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