Il Mondo sta vivendo una crisi climatica oramai sotto gli occhi di tutti.
Si stima che solo in Etiopia, Somalia e Kenya ci siano 13 milioni di persone che stanno soffrendo la più grande siccità dal 1981, e questo numero non accenna a diminuire. Solo tra l’ottobre 2021 e febbraio 2022, circa 572.700 persone, soprattutto contadini ed agricoltori e le loro famiglie, sono stati costretti ad abbandonare le loro case per avvicinarsi alle fonti di acqua, scatenando migrazioni interne e conflitti per le terre.
Abbiamo parlato con Concetta Bianco, Capo progetto e Consortium Coordinator in Somalia, per comprendere al meglio le conseguenze del cambiamento climatico e le risposte che stiamo portando avanti in Somalia.
Siccità in Somalia: l’acqua non è mai stata così preziosa
“La situazione umanitaria della Somalia risulta estremamente critica a causa dell’instabilità e del conflitto interno prolungato, ed il drammatico susseguirsi di shock climatici, caratterizzati dall’alternarsi di prolungati periodi di siccità e stagioni delle piogge al di sotto delle medie stagionali, da una parte, e da forti ed improvvise inondazioni, dall’altra.”
Concetta ci spiega che l’80% del territorio somalo sperimenta da diversi anni problemi di siccità dovuti prevalentemente dalle poche precipitazioni, dalle limitate risorse idriche presenti sul territorio e del conseguente sfruttamento delle falde acquifere, sia per uso domestico sia per l’agricoltura, l’irrigazione e l’allevamento.
“Oltre alle scarse precipitazioni si aggiunge anche il cattivo stato di manutenzione dei canali e delle infrastrutture d’irrigazione, limitando di conseguenza le capacità di produzione agricola e le opportunità di reddito dei piccoli produttori rimasti sul territorio”
In questo contesto, CEFA sta per avviare un nuovo progetto di risposta all’emergenza climatica in Somalia per sostenere gli agricoltori e le loro comunità per cercare di utilizzare al meglio le poche risorse idriche a disposizione e garantire un’adeguata sicurezza alimentare. In particolare, miglioreremo l’accesso a fonti di acqua pulita per uso domestico ed irriguo, introducendo anche buone pratiche agricole per utilizzare il giusto apporto di acqua, evitando gli sprechi.