A Salvaguardia dei Diritti Umani

Oggi siamo presenti al presidio in Piazza Maggiore, insieme alla società civile, per chiedere l’apertura immediata di corridoi umanitari e garantire solidarietà e supporto a cittadine e cittadini afghani che in questo momento stanno vivendo una situazione drammatica.

Non possiamo più perdere tempo, serve una svolta concreta, un cambiamento delle politiche migratorie italiane ed europee, per salvaguardare i diritti umani del popolo afghano. La risposta a questa crisi umanitaria deve essere l’accoglienza, senza esclusioni e attraverso canali di ingresso sicuri.

Federica Zito – Ufficio progetti Mediterraneo, Migrazioni e Italia

Pubblicato il 20/08/2021

Corridoi umanitari subito

Da quando l’Afghanistan è ritornato nelle mani dei talebani, il paese è ricaduto nel caos. La maggior parte della popolazione si è data alla fuga per avere salva la vita, portando a un’ennesima crisi migratoria. Per questo CEFA si schiera per salvaguardare il popolo afgano dalle violenze del regime talebano, unendosi alle voci che richiedono con urgenza la creazione di corridoi umanitari.

CEFA crede che l’accoglienza sia un dovere per ogni persona e ogni nazione che ne ha la possibilità. Accogliere è l’unico modo per proteggere le Afghane e agli Afghani che rischiano la vita nel loro paese.Per questo motivo aderiamo e partecipiamo alla manifestazione di solidarietà per il popolo Afgano che si terrà il 23 agosto prossimo in piazza Nettuno a Bologna.

Chiediamo al Governo italiano che coordini con urgenza e celerità CORRIDOI UMANITARI per dare una speranza alle persone che in queste ore cercano di salvare la propria vita. Corridoi umanitari che dovrebbero essere una misura strutturale come abbiamo già sostenuto denunciando la situazione disumana di migliaia di persone profughe bloccate sulla rotta balcanica e che da anni chiediamo per chi scappa dalla Libia attraverso il Mar Mediterraneo. Questa crisi umanitaria dimostra la necessità di un cambiamento delle politiche europee e italiane su immigrazione e asilo, che non possono più essere gestite come singole emergenze ma all’interno di un accordo globale come quello approvato dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite nel dicembre 2018 e firmato da 164 paesi a Marrakech.

Raoul Mosoni – Presidente CEFA

Pubblicato il 17/08/2021

Appello del Presidente per l’apertura di corridoi umanitari

La guerra in Afghanistan sta finendo in un’apocalisse che accresce il già alto numero di vittime di questi ultimi 20 anni.

Cosa possiamo e dobbiamo fare noi come Europa?

Aprire subito dei corridoi umanitari per chi non si sente al sicuro e vuole fuggire, interrompere i rimpatri dall’Europa in Afghanistan e allo stesso tempo garantire la massima accoglienza ai profughi afgani che già stanno percorrendo la rotta balcanica. Non commettiamo gli stessi errori della Libia, dove come CEFA ci siamo impegnati per la creazione dei corridoi umanitari poi però bloccati dall’Europa.

Abbiamo abbandonato l’Afghanistan, ma non possiamo abbandonare anche gli afgani e le afgane che condividono con noi quell’idea di uguaglianza e democrazia che è la base della nostra Unione.   

Raoul Mosconi – Presidente CEFA