• Dove: Bari, Regione di Nogal, Puntland, Somalia
  • Durata: 30 mesi
  • Beneficiari: 68 organizzazioni (SAs e NSAs) ,96 individui (attori sanitari) e 11.200 ragazze e ragazzi, donne e uomini della società civile. 
  • Donatori: EuropeAid (Commisione Europea)
  • Partner: Cesvi, Sadar
  • Titolo originale: FREE – Fundamental Rights, Equality and Empowermentfor Girls and Women in Puntland state of Somalia

 

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Il progetto vuole promuovere i diritti delle donne e delle ragazze e combattere tutte le forme di violenza di genere, in particolare modo il fenomeno delle mutilazioni genitali femminili (MGF). Il progetto mira a promuovere l’apertura di uno spazio civico e democratico dove tutti gli attori (gruppi religiosi, organi statali, società civile) siano consapevoli e coinvolti nelle azioni. Tramite la formazione di operatori sanitari e assistenti sociali, organizzazione di campagne mediatiche, e una serie di incontri con la società civile, i leader religiosi e gli organi ministeriali, il progetto vuole contribuire a creare una società inclusiva, e una comunità formata e capace di prevenire e rispondere ai vari fenomeni di violenza sulle donne, primo fra tutti quello delle mutilazioni genitali femminili. 

CONTESTO

In Somalia è presente una profonda e sistematica disuguaglianza di genere, evidenziata dal fenomeno delle mutilazioni genitali femminili (MGF).  Le statistiche nazionali più recenti risalgono al 2014 e indicano che il 97,9% delle donne somale tra i 15 e i 49 anni ha subito le mutilazioni genitali.  Altre valutazioni condotte da NCA/SC nel giugno del 2019 indicano che sebbene si sia verificata una leggera riduzione di questo fenomeno, i tassi sono ancora criticamente elevati (94%). A queste si aggiungono le ultimissime valutazioni condotte da Plan International che indicano che l’attuale situazione pandemica può aumentare il rischio per le ragazze, in particolare nelle aeree rurali. Le mutilazioni causano solo danni alle donne provocando loro emorragie, infezioni, dolori e complicazioni durante il parto, nonostante ciò, il fenomeno è ancora largamente diffuso a causa di una lunga tradizione e dell’influenza di uomini, leader religiosi e che incoraggiano questa pratica.

L’OBIETTIVO

 Il progetto mira a promuovere i diritti delle donne e delle ragazze e contribuire a ridurre tutte le forme di violenza sessuale e di genere, con particolare attenzione alle mutilazioni genitali femminili (FGM). 

INTERVENTO

Il progetto mira a combattere il fenomeno delle mutilazioni genitali femminili tramite tre azioni principali: sostenere i contributi statali verso un cambiamento sociale e una politica inclusiva, prevenire e rispondere ai fenomeni della violenza di genere sensibilizzando la comunità e creando consapevolezza, e migliorare le capacità delle strutture sanitarie di fornire una risposta clinica e piscologica adeguata, con particolare attenzione alla gestione delle complicazioni causate dalle MGF.

ATTIVITÀ PROGRAMMATE

Formazione e workshop per gli operatori sanitari. Formazione e workshop per operatori ANS. Organizzazione di dialoghi comunitari e workshop di formazione per donne e ragazze. Organizzazioni di campagne mediatiche di sensibilizzazione rivolte alla società civile. Organizzazione di incontri con gli organi ministeriali competenti per rafforzare la task force esistente in materia di MGF. 

RISULTATI ATTESI

Formati gli operatori sanitari e pronti a risolvere i problemi psicologici e le complicazioni fisiche causate dalle MGF. Operatori ANS formati e capaci di tenere incontri e sensibilizzare la comunità. Buona parte della società civile sensibilizzata e resa consapevole dei danni delle MGF. Task force in materia di MGF rafforzata. Creazione di una sinergia tra governo e società civile. Diminuzione del fenomeno delle MGF.

 

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