Il contesto
Il cambiamento climatico, lo scoppio della pandemia e i costanti conflitti politici hanno reso le condizioni economiche e sociali delle regioni costiere dell’Africa Orientale molto precarie: già nel 2019, la percentuale di persone che vivevano al di sotto della soglia di povertà superava il 30% in tutti i tre paesi coinvolti nel progetto, raggiungendo il 50,4% in Tanzania e oltre il 60% in Mozambico. La pandemia ha fortemente danneggiato il comparto turistico, su cui si basa buona parte dell’economia di questi paesi.
La crisi economica ha contribuito fortemente a un aumento delle disuguaglianze, soprattutto tra uomo e donna: innalzamento di barriere socio-culturali, aumento delle violenze e degli abusi, costrizione al matrimonio in età precoce sono solo alcuni degli ostacoli che le donne sono costrette a vivere quotidianamente.
Per ottenere dei risultati sul lungo termine, le attività coinvolgono sia giovani uomini che giovani donne, oltre che insegnanti e mass media locali.
Context
Natural disasters, fastened to climate change, broke out during the Covid19 pandemic, and permanent political conflicts affected the economic and social conditions of the regions located on the Swahili Coast. In 2019, the percentage of people living in conditions of extreme poverty exceeded 30%, reaching 50.4% in Tanzania and more than 60% in Mozambique. The pandemic caused the decline of the tourism industry, which is essential for the economy of these countries.
The economic crisis strongly contributed to the increase of inequalities, especially among men and women: the growth of social and cultural barriers, the use of violence and abuses, and arranged marriages at an early age are only a few of the obstacles women are forced to face every day.
To achieve long-term results, our activities involve both young women and men, as well as teachers and local mass media.
L’obiettivo
Il progetto si pone come obiettivo principale il coinvolgimento di giovani (in particolar modo le giovani donne) delle regioni della Costa Swahili nei processi di dialogo e peacebuilding, fornendo loro gli strumenti necessari per diventare attori principali nella promozione della pace.
Il fine del progetto è rafforzare il principio di non-violenza e di inclusione, sottolineando il ruolo fondamentale del dialogo e dello scambio tra regioni che condividono diversi elementi in comune, come lingua, territorio e tratti culturali. Questa attività di prevenzione si focalizza sui giovani, centrali nella costruzione delle società future, e per questo si pone come obiettivo l’attuazione di attività in ambito scolastico, associativo e sportivo.
Un’attenzione forte è, infine, rivolta ai mass media, dai classici ai più contemporanei, aventi un ruolo fondamentale nella diffusione di una narrazione positiva e inclusiva che abbatta gli stereotipi, in particolar modo quelli di genere.
Objective
The Kujenga Amani project aims to involve the young people of the Swahili Coast, especially young women, in the construction of dialogue and peacebuilding, giving them the necessary instruments to become main actors in promoting peace.
The goal of the project is to empower the principle of nonviolence and inclusion, highlighting the key role of dialogue and the interconnection among the regions that share language, area, and cultural practices. Due to the preventive role of this activity, it focuses on young people, who are unique actors in the future societies, and it will be implemented in schools, associations, and sports activities.
Finally, this project involves all the local mass media, from traditional to modern ones, which have a strategic position in spreading a positive and inclusive narrative, capable of dismantling existing stereotypes.
L’intervento
Il CEFA e i suoi partner si pongono come obiettivo il rafforzamento del principio di collaborazione e dialogo; per ottenere ciò, il coinvolgimento dei giovani, delle istituzioni politiche e dei media è fondamentale.
Grazie all’aiuto degli stakeholders e delle autorità locali, i ragazzi e le ragazze coinvolte nel progetto potranno partecipare a diverse attività scolastiche e tornei sportivi, dove avranno la possibilità di confrontarsi sui temi di mantenimento della pace e principio di non violenza. Il progetto prevede la partecipazione di 20.000 ragazzi e ragazze ad attività organizzate dagli stakeholders locali. Per le attività legate alla scuola, saranno coinvolti 400 insegnanti e 15.000 studenti, con l’obiettivo di accrescere la consapevolezza sull’importanza della pace e del dialogo sin dai banchi di scuola.
In questo progetto sono coinvolti anche 60 educatori sparsi nei 3 paesi (Kenya, Tanzania e Mozambico), 60 divulgatori, tra giornalisti, influencer e artisti, 280 capi religiosi, 655 agenti di sicurezza, 380 pubblici ufficiali, e 180.000 persone di tutte le età con l’obiettivo di incrementare la sensibilità sulla questione dell’inclusività, sull’importanza della non violenza e l’uguaglianza di genere.
Intervention
CEFA, along with its partner, aims to enhance dialogue and collaboration; in this sense, it is necessary and fundamental to involve young people, political institutions, and media.
Thanks to the support of stakeholders and local authorities, all the girls and boys involved in the project can take part in different scholastic activities and sports competitions. Sport and school give them the opportunity to discuss peacekeeping and nonviolence. This project expects 20,000 boys and girls to participate in activities organized by local stakeholders. Additionally, 400 teachers and 15,000 students will be involved in scholarly activities with the aim of enhancing knowledge about the importance of peace and dialogue.
Moreover, the project expects the participation of 60 trainers from all three countries (Kenya, Tanzania, Mozambique), 60 media actors, including journalists, influencers, and artists, 280 religious leaders, 655 security actors, 380 Public Officials and LAs, and 180,000 people of different ages. The main objective is to raise awareness of inclusion, the importance of nonviolence, and gender equality.
Attività Programmate
La prima azione necessaria per l’avvio del progetto è l’analisi approfondita del contesto sociale e politico dell’area costiera dello Swahili (A1): in Kenya, Tanzania e Mozambico, Agency for Peacebuilding coordinerà un’analisi dei fattori che hanno portato all’attuale clima di violenza e disuguaglianza nei tre paesi; a questa, verrà accompagnata un’analisi antropologica, coordinata invece da CEFA. Infine, per completare questa prima fase, Agency for Peacebuilding istituirà un training specifico per 12 partecipanti selezionati dai partners locali (4 per paese); questi partecipanti, una volta conclusi i 3 giorni di training, potranno utilizzare le loro nuove competenze per gestire ed avviare i progetti di peacebuilding nelle loro regioni.
Il seconda fase si focalizzerà sui media locali esistenti (A2), per comprendere il loro ruolo nella promozione della pace e nella decostruzione degli stereotipi: Agency for Peacebuilding provvederà a un’analisi dei media diffusi tra i giovani e, insieme a CEFA, avvierà un training specifico rivolto a 60 professionisti (20 per paese) sulla promozione della non violenza attraverso l’utilizzo di un linguaggio inclusivo.
CEFA, inoltre, selezionerà 30 dei 60 professionisti coinvolti nel training per avviare dei working-group regionali rivolti a 30 giovani adulti, con l’obiettivo di aumentare la comunicazione tra le giovani comunità, dare voce al loro punto di vista e creare uno spazio sicuro, sia online che offline. Dopo un primo giorno di training, i 30 giovani avranno il compito di creare una campagna mediatica in favore della pace che coinvolga 150 mila persone. La creazione di una piattaforma online aiuterà a raccogliere le testimonianze, i documenti e le informazioni sulle esperienze vissute.
Una volta lavorato sulla comunicazione e preparazione, si passerà all’avvio di attività interregionali che coinvolgeranno autorità e stakeholders locali, educatori e capi religiosi (A3); CEFA, insieme a Global Religion for Children Foundation (GRCF), Samba Sport, Muleide e Muslim Women for Advancement of Rights and Protection (MWARP), realizzerà una carovana della pace che attraverserà i 14 distretti dei 3 paesi coinvolti nel progetto.
Inoltre, 60 rappresentanti di 30 organizzazioni locali (20 per paese) parteciperanno a dei bootcamp, utili a imparare come rafforzare le proprie associazioni e le loro strutture interne. Le organizzazioni locali, GRCF, MWARP e Muleide, coinvolgeranno 3100 studenti nella creazione di una scuola per la pace, per dare ai giovani studenti e alle giovani studentesse una maggiore consapevolezza sull’importanza del dialogo e dell’inclusione nelle comunità. I membri di questi club verranno riconosciuti come ambasciatori della pace.
Per rafforzare questa consapevolezza, Samba Sport, sempre insieme a Muleide e GRCF, organizzerà un torneo interregionale, coinvolgendo 1800 giovani, per un totale di 40 squadre da 15 giocatori ciascuna (di cui la metà composte da ragazze).
L’attività finale (A4) si concentrerà sulla formazione di giovani leaders del futuro; il corso ha come fine l’aumento della capacità organizzativa, la promozione del dialogo e della condivisione. I giovani poi avranno l’opportunità di creare loro stessi un progetto che potrà essere selezionato per ricevere un subgrant.
Activities
The first activity of the project involves local-level analysis and socio-political diagnostic of the Swahili coastal area (A1): in our target areas, Kenya, Tanzania and Mozambique, Agency for Peacebuilding will design and coordinate a conflict analysis and diagnostic research, useful for identifying barriers and factors that undermine social cohesion among the countries and arise violence and discrimination; in the meantime, CEFA will coordinate an anthropological research in the entire target area. The last step to complete this first action, led by the Agency of Peacebuilding, focuses on a specific training on peacebuilding and conflict resolution: this training will involve 12 people (4 for each country) chosen by the local partners, giving them the opportunity to acquire new skills in designing and implementing peacebuilding projects in their own regions.
The second action requires the participation of local mass media (A2), to understand their role in promoting peace and demolish stereotypes: Agency for Peacebuilding will provide an analysis of the mainstream media utilised by youth and, together with CEFA, will start a specific training for 60 professionals (20 for each country) in promoting nonviolence using an inclusive language.
Moreover, CEFA will choose 30 of the 60 professionals involved in the training to implement regional working groups; these groups aim to create a strong dialogue and communication among the young people of the three countries, giving voice to their point of view and creating an online and offline safe place. After the first day of training, the 30 young adults will create a common media campaign, that involves 150,000 people, to promote peace. Creation of an online platform will help to collect testimonies, documents, information and experiences.
Following this work on communication and knowledge, the next activity will work on inter-regional activities, involving local authorities and stakeholders, trainers and religious leaders (A3): CEFA, together with Global Religion for Children Foundation (GRFC), Samba Sport, Muleide and Muslim Women for Advancement of Rights and Protection (MWARP), will realise a cross-border Peace and Dialogue Caravan, going through the 14 districts involved in the project.
In addition, 60 representatives of 30 youth-led civil society organisations (10 per country) will join the boot-camp, an occasion for them to learn how to make their organisations and internal structures stronger. Local organisations, GRCF, MWARP and Muleide, will work with 3100 students to create a school for peace, providing them a better knowledge about the importance of dialogue and inclusion. Members of these clubs will be recognized as Peace Ambassadors.
To strengthen this knowledge, Samba Sport, in collaboration with Muleide and GRCF, will organise an interregional tournament, where messages of peace will be broadcast among 1800 youth. The tournament counts 40 teams composed of 15 players for each (girls and boys).
The final activity (A4) will focus on the implementation of community awareness events: there will be a one-day workshop based on increasing organisational capacity, promotion of peace and inclusive dialogue, to train young leaders of the future. Also, young men and women will have the opportunity to implement their own project by receiving a subgrant.