Contesto
Il Mozambico è uno dei paesi più poveri dell’Africa, con il 63,7% della popolazione che vive con meno di 2$ al giorno. La situazione è particolarmente grave in aree rurali, dove il 70% della popolazione è considerata povera secondo il Multidimensional Poverty Index dell’UNDP, che tiene conto anche dell’accesso all’istruzione e ai servizi di base. L’instabilità climatica, accentuata dall’aumento delle temperature e dalla frequenza di eventi estremi come siccità e alluvioni, rappresenta una delle maggiori sfide per il paese. L’80% della popolazione dipende dall’agricoltura di sussistenza, rendendola vulnerabile a queste calamità. L’insicurezza alimentare in Mozambico è ciclica, con un tasso preoccupante di malnutrizione infantile, che raggiunge il 43% dei bambini sotto i 5 anni e il 46% in alcune aree rurali. Il conflitto politico tra il governo e l’opposizione ha ulteriormente aggravato la situazione, causando spostamenti forzati e aumentando la pressione sulle risorse naturali già scarse. Nel 2022, quasi 51.000 persone sono state registrate in movimento a causa di conflitti e instabilità. Le province di Manica e Sofala sono tra le più colpite dai cambiamenti climatici e dall’insicurezza alimentare, con indicatori di sviluppo molto bassi e una grave carenza di accesso a servizi essenziali. In questo contesto, un progetto proposto mira a combattere l’insicurezza alimentare e nutrizionale attraverso l’empowerment femminile. Le donne, che tradizionalmente ricoprono il ruolo di principali produttrici di cibo e responsabili dell’alimentazione familiare, affrontano tuttavia sfide significative, come un accesso limitato alla proprietà della terra, opportunità lavorative e finanziamenti. Il progetto si propone di migliorare la posizione economica e sociale delle donne, contribuendo così alla sicurezza alimentare delle famiglie. In particolare, verranno inclusi tra i beneficiari donne colpite dal conflitto, con l’obiettivo di rafforzare il loro ruolo nella comunità e garantire un accesso migliore ai mezzi di sussistenza. Questa iniziativa è fondamentale per costruire strategie a lungo termine che possano migliorare le condizioni economiche delle famiglie più vulnerabili e affrontare le sfide legate all’insicurezza alimentare nel paese.
Obiettivo
- – Obiettivo Generale: Contribuire al miglioramento della Sicurezza Alimentare delle comunità vulnerabili ai cambiamenti climatici e maggiormente colpite dai conflitti nelle province di Manica e Sofala, Mozambico.
- – Obiettivo Specifico: Supportare l’empowerment economico e sociale delle donne e delle ragazze vulnerabili nelle province di Manica e Sofala, Mozambico.
Intervento
Il progetto FEM – Empowerment FEMminile per la pace e la sicurezza alimentare in Mozambico è un’iniziativa che mira a migliorare la sicurezza alimentare delle comunità vulnerabili della zona centrale del Mozambico, attraverso l’empowerment economico e sociale delle donne e il supporto all’adozione di buone pratiche nutrizionali e igieniche. Il progetto punta sull’empowerment femminile per migliorare le condizioni alimentari, nutrizionali e igieniche di tutti i componenti familiari, riconoscendo alle donne un ruolo fondamentale per lo sviluppo sostenibile e inclusivo del paese. FEM lavorerà da un lato sul rafforzamento delle competenze e delle conoscenze delle donne vulnerabili, attraverso corsi di formazione professionalizzanti di media e lunga durata, e sulla creazione di opportunità concrete di impiego e autoimpiego e attività generatrici di reddito che siano sostenibili dal punto di vista ambientale, economico e sociale. Dall’altro lato, lavorerà sul rafforzamento delle cooperative che producono, trasformano e vendono latte e prodotti caseari, migliorando le competenze gestionali e l’inclusione attiva delle donne all’interno dei processi decisionali delle cooperative, aumentando il reddito dei membri delle cooperative e, allo stesso tempo, migliorando la situazione alimentare dei beneficiari e delle beneficiarie attraverso un aumento del consumo di latte e prodotti caseari, che hanno un alto valore nutritivo, soprattutto per i bambini. Una componente nutrizionale completa il progetto, agendo sia nel breve termine, attraverso distribuzioni di latte in una scuola primaria, sia a medio-lungo termine sulla formazione delle donne in buone pratiche alimentari e buone prassi igienico-sanitarie. Il progetto adotta quindi un approccio di NEXUS Emergenza-Sviluppo-Pace (Humanitarian-Development-Peace nexus), complementando azioni che hanno effetti sul breve periodo (emergenza) con azioni che hanno effetti a medio-lungo termine (sviluppo), e allo stesso tempo affrontando alcune delle cause più profonde del conflitto, come l’assenza di opportunità economiche e di redditi stabili (pace). Il progetto è stato ideato sulla base dell’esperienza dei partner, CISP, CEFA, LeMuSiCa e la Cooperativa Nhaleite, che uniscono differenti expertise in un progetto che affronta in maniera organica i temi dell’empowerment e partecipazione significativa delle donne, della sicurezza alimentare e nutrizionale, della sostenibilità ambientale e della costruzione di una pace stabile e duratura in Mozambico. CEFA e CISP avranno infine il compito di sensibilizzare la comunità regionale sui temi affrontati, attraverso la realizzazione di un seminario e un evento pubblico a Bologna e una campagna di comunicazione social.
Attività Programmate
- – A.1 Coordinamento: 10 persone tra Responsabili di progetto, staff dei partner e personale di progetto, stakeholders, saranno i beneficiari e le beneficiarie dell’azione di coordinamento, parteciperanno agli steering committee e alle riunioni bimestrali di comunicazione regolare tra i partner.
- – A.2 Sensibilizzazione: 12.050 Cittadini emiliano-romagnoli e abitanti della Regione Emilia-Romagna, saranno beneficiari delle azioni di sensibilizzazione previste dal progetto, così suddivisi: 50 cittadini e abitanti emiliano-romagnoli parteciperanno al seminario sull’empowerment economico e sociale delle donne in Mozambico; 2.000 persone parteciperanno all’evento di sensibilizzazione in piazza Maggiore a Bologna; almeno 10.000 saranno le interazioni con le pagine social del CEFA e del CISP che presentano le azioni e i risultati di progetto.
- – A.3 Supporto alla formazione professionale e tecnico- vocazionale per donne e giovani donne, in ottica di diversificazione delle attività economiche familiari e di emancipazione femminile: 35 donne e ragazze vulnerabili della provincia di Manica, saranno beneficiarie della formazione professionale e tecnico- vocazionale di medio e lungo periodo offerta dal progetto. La selezione delle donne e ragazze beneficiarie sarà realizzata in stretta collaborazione con le autorità locali, le organizzazioni della società civile, in particolare le organizzazioni e i gruppi di donne. Sarà data priorità alle condizioni di vulnerabilità delle donne e ragazze (vulnerabilità economica e sociale, condizione di povertà e insicurezza alimentare, saranno considerate condizioni specifiche, come quelle delle donne ex-combattenti, sfollate o appartenenti a famiglie di ex-combattenti, donne particolarmente colpite dal conflitto e donne vittime di violenza), alle famiglie con a capo una donna o una ragazza, alle famiglie numerose, con molti bambini o anziani e disabili.
- – A.4 Acquisto e distribuzione di start-up kit individuali o di gruppo, in base ai corsi di formazione realizzati e alla realizzazione di un business plan: 35 donne e ragazze vulnerabili della provincia di Manica beneficeranno di uno start-up kit individuale o di gruppo, in base ai corsi di formazione realizzati e alla realizzazione di un business plan. Le beneficiarie sono le stesse dell’azione 3, che riceveranno il Kit a conclusione del corso. Lo start-up kit permetterà loro di iniziare una attività generatrice di reddito, in maniera individuale o di gruppo.
- – A.5. Supporto all’implementazione di microprogetti imprenditoriali per donne, individuali e/o di gruppo, incluso accompagnamento e monitoraggio: 210 membri di famiglie vulnerabili della provincia di Manica, beneficeranno delle migliori condizioni economiche ottenute grazie alla realizzazione dei microprogetti imprenditoriali.
- – A.6 Rafforzamento della filiera del latte per l’aumento del reddito degli allevatori e allevatrici e per l’inclusione delle donne nei processi gestionali e decisionali: beneficiari di questa azione sono un totale di 80 individui, tra cui: 30 Membri degli Organi sociali delle tre cooperative e del Comitato di Commercializzazione, che parteciperanno al workshop sulle modalità di gestione dell’unità di lavorazione del latte; 50 socie delle tre cooperative COLD, NHALEITE, ZIMOMBE, saranno maggiormente coinvolte nella vita associativa delle 3 cooperative, grazie a un percorso di empowerment femminile realizzato attraverso una serie di incontri mensili di capacity bulding; 15 membri del Comitato di Commercializzazione, saranno al fine del progetto capaci di gestire l’unità di lavorazione del latte, grazie all’accompagnamento tecnico nella gestione dell’Unità di Trasformazione del Latte fornito dal progetto.
- – A.7 Attivazione di sessioni di formazione nutrizionale a favore delle donne delle comunità inerenti le buone pratiche alimentari e buone prassi igienico-sanitarie: 300 donne e 900 bambini beneficeranno dell’azione formazione nutrizionale su buone pratiche alimentari e buone prassi igienico-sanitarie. Le donne beneficiarie apprenderanno come preparare piatti nutrienti con alimenti facilmente reperibili sul mercato locale, di cui beneficeranno i loro figli (una media di 3 bambini a beneficiaria). Durante le formazioni ai bambini presenti verrà somministrato il pasto nutriente e proteicamente bilanciato preparato graie alla nutrizionista.
- – A.8 Educazione nutrizionale per i bambini della scuola primaria e distribuzione di latte: 200 bambini della scuola primaria “Manuel Cambezo” beneficeranno della formazione su tematiche di nutrizione e igiene e delle distribuzioni di latte per aumentare l’apporto proteico e la situazione nutrizionale dei bambini stessi.
Risultati
- – Risultato 1. Sostenuta la formazione lavorativa e l’avvio di progetti di microimprenditorialità per donne e giovani donne per aumentare il reddito familiare e l’emancipazione femminile.
- – Risultato 2. Rafforzata la filiera del latte, per incrementare il reddito familiare, l’inclusione delle donne e la disponibilità di alimenti altamente nutritivi.
- – Risultato 3. Rafforzate le conoscenze e le buone pratiche nutrizionali e igienico-sanitarie, in particolare per donne, bambini e comunità scolastica.
- – A6:
- – 1 Regolamento di Gestione dell’Unità di trasformazione del latte stilato
– 1 workshop di formazione sulla gestione della unità di trasformazione realizzato
– 24 sessioni (66 incontri) di capacity building delle donne realizzati
– Report mensili sulla attività di accompagnamento nella gestione della unità
- – 1 Regolamento di Gestione dell’Unità di trasformazione del latte stilato
- – A7:
- – 13 dimostrazioni culinarie realizzate (108%)
– 313 donne formate sui temi di nutrizione ed igiene alimentare (104%)
– 530 bambini (58,9%)
– Ricettario
- – 13 dimostrazioni culinarie realizzate (108%)
- A8:
- – 33 distribuzioni di latte realizzate
– 500 bambini informati sui temi di nutrizione ed igiene alimentare nel corso di 33 incontri
– Schede formative
– Schede di rilevazione antropometrica
- – 33 distribuzioni di latte realizzate