• Titolo progetto: ARABIKA
 
  • Dove: Contee di Kiambu, Muranga, Nyeri, Embu, Meru, Machakos e Bungoma - Kenya
 
  • Durata: 36 mesi
 
  • Quando: 01/07/2021 -30/06/2024
 
  • Beneficiari: 30.000 caffecultori, 21 cooperative di produttori di caffè, 80 degustatori di caffè (tecnici per la gestione dei laboratori, esperti di caffè, agronomi e esperti cooperative), 150 giovani formati per fornire servizi ai caffecultori
 
  • Donatori: AICS Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo Sede di Nairobi
 
  • Partner: Fondazione AVSI, Fondazione E4Impact
 
  • Titolo originale del progetto: ARABIKA - Action to Relaunch Agriculture and Branding Internationalization of Kenyan Coffee, in and out of Africa

Il contesto

L’agricoltura è la spina dorsale dell’economia del Kenya, e rappresenta in via diretta il 34,2% del PIL Nazionale, più un ulteriore 27% in via indiretta, tramite il collegamento con altri settori. L’agricoltura contribuisce al 65% delle esportazioni totali, e impiega oltre l’80% della forza lavoro rurale del Paese. Il settore del caffè è da decenni uno dei pilastri fondamentali dello sviluppo economico del Kenya, che produce alcuni dei migliori caffè al mondo, in gran parte grazie al ricco suolo vulcanico, alle precipitazioni ben distribuite, all’altitudine elevata e alle temperature moderate. Si trova attualmente al quarto posto dopo il turismo, il tè e l’orticoltura nelle entrate da esportazioni. Il caffè contribuisce anche alla crescita dell’agricoltura attraverso i redditi delle aziende agricole familiari, nonché alla creazione di posti di lavoro e alla sicurezza alimentare, sostenendo circa 5 milioni di persone. Secondo il Coffee Directorate Statistics Year Book (2017/18) il caffè si estende su un’area di 114.794 ettari, ed è coltivato in 29 contee da 2 distinte categorie di agricoltori: i piccoli proprietari e gli estate farmers. I piccoli coltivatori sono la maggioranza, stimati in un numero totale di 700.000, ed organizzati in 513 cooperative, mentre il numero di estate farmers attivi è 2.046. Sebbene l’agricoltura dei piccoli coltivatori domini il settore del caffè del Kenya, la loro produttività è piuttosto scarsa, con una resa media di 280 kg / ettaro all’anno, mentre gli estate farmers hanno una resa media di 556 kg / ettaro, e la media nazionale è stimata in 302 kg / ettaro

Le principali problematiche di settore del caffè keniota includono: una bassa produttività dei piccoli coltivatori, causata dalle difficoltà nella produzione, lavorazione e commercializzazione del prodotto; parassiti e malattie della pianta (nonché alcune varietà non sufficientemente resistenti alle malattie); un costo elevato della manodopera e dei fattori di produzione; servizi inadeguati di ampliamento delle aziende agricole; una scarsa governance istituzionale; l’inefficienza delle cooperative; i cambiamenti climatici e le fluttuazioni dei prezzi del caffè a livello globale.

 

L’obiettivo

L’obiettivo generale del progetto è di migliorare il reddito dei piccoli produttori di caffè operanti nelle comunità rurali, riducendo la loro vulnerabilità socioeconomica e culturale, nonché aumentando la partecipazione delle donne e dei giovani. Altresì si contribuirà alla crescita del PIL agricolo nazionale grazie al sostegno della riforma del settore del caffè promossa dal Presidente del Kenya. Si mira a diffondere l’educazione agli agricoltori sulle buone pratiche culturali e di lavorazione e sul controllo delle malattie fungine; a fornire una formazione manageriale e di governance agli agricoltori e alle loro organizzazioni, con particolare attenzione a donne e giovani; a educare gli agricoltori a riconoscere la qualità ed il valore del loro prodotto attraverso analisi fisica e degustazioni del caffè; ad accrescere il valore del caffè keniota attraverso la caratterizzazione e la creazione del marchio; a introdurre la tracciabilità completa del prodotto lungo la catena del valore.

 

L’intervento

Il progetto interviene sulla filiera del caffè agendo sulla componente di miglioramento della qualità, sulla capacità di organizzazione e gestione da parte delle cooperative di produttori e sulla componente di marketing e miglioramento qualitativo del prodotto finale: ciò consentirà di puntare a mercati diversi e più remunerativi. Sono coinvolti 30.000 caffecultori appartenenti a 21 cooperative agricole attive nelle 7 Contee di intervento. Inoltre sono coinvolti nel progetto: i Governi delle 7 Contee, il Coffee Research Institute, la Dedan Kimathi University College of Technology (KUCT), il Ministero dell’Agricoltura del Kenya – Dipartimento di Stato per lo sviluppo delle colture – Direzione del caffè ed altri stakeholder nazionali ed internazionali.

 

Attività Programmate

Il progetto mira a raggiungere diversi risultati, come far acquisire capacità di degustazione del caffè e di riconoscimento della qualità del caffè verde a tecnici, esperti della filiera del caffè e agricoltori identificati (R1). A tale scopo, verranno costruiti 7 piccoli laboratori per la valutazione del caffè verde, la torrefazione e la degustazione; l’attività prevede anche la organizzazione di un percorso formativo sulle tecniche di degustazione: saranno realizzati corsi di “Coffee cupping e assaggio professionale del caffè a cui parteciperanno tecnici, esperti e caffecultori. Adozione di tecniche per una produzione “climate smart”, per il controllo delle malattie e per il compostaggio adeguato dei residui di caffè, nonché l’adozione di tecnologie post-raccolta moderne ed eco-compatibili (R2). Le attività previste sono Formazione di formatori su climate smart production e tecniche di controllo delle malattie, Formazione di giovani fornitori di servizi in agricoltura e fornitura di kit di attrezzi, Identificazione di lead farmers in ciascuna contea per istituire dei campi dimostrativi di caffè per l’applicazione delle moderne tecniche di climate smart production e realizzazione incontri formativi con i caffecultori e Formazione dei formatori e di rappresentanti delle cooperative sull’utilizzo dei macchinari per la lavorazione del caffè e sulle tecniche di compostaggio. Il progetto mira altresì a migliorare le capacità manageriali di base dei caffecultori beneficiari e implementare training sulle buone pratiche di governance dedicate alle organizzazioni degli agricoltori, con particolare attenzione alla trasparenza e alla tracciabilità del prodotto (R3). Le attività consisteranno in sessioni di formazione finalizzate allo sviluppo delle competenze manageriali e alla diffusione delle buone pratiche di governance e di tracciabilità/gestione della qualità dei prodotti. Per effettuare un’accurata registrazione dei coltivatori di caffè e mappatura delle aree caffeicole nelle contee selezionate (R4), le attività saranno volte a indagare approfonditamente lo stato dell’arte dei marchi di caffè già esistenti, nonché sui singoli profili di caffè e sulle etichette esistenti e riconosciute sia a livello nazionale che di Contea. Infine, il progetto intende aumentare le entrate dei caffecultori attraverso la commercializzazione di marchi di caffè del Kenya tracciabili, da offrire ai mercati gourmet internazionali specializzati (R5) con la realizzazione di strategie per il miglioramento e la creazione di nuovi marchi in modo da favorire un maggiore accesso dei prodotti ai mercati locali e internazionali.

 

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