La centrale idroelettrica di Ikondo, in Tanzania, ha migliorato la vita alle comunità locali: dalla scuola, alla sanità, dalla conservazione del cibo, alle attività lavorative, l’accesso all’energia elettrica ha cambiato il presente ed il futuro delle famiglie che abitano nella zona.

Gli effetti della crisi climatica, che colpisce duramente la Tanzania da ormai diversi anni, hanno coinvolto anche la centrale: nell’aprile 2024 un’alluvione ha coinvolto la regione, facendo franare la collina che si trova davanti alla struttura. Se da un lato, dunque, le precipitazioni anomale hanno risparmiato l’edificio, dall’altro la piena e l’esondazione del fiume Kyepa hanno fatto emergere la necessità di lavorare alla diga per migliorarla e renderla preparata a questi eventi climatici estremi.

Virgilio Kihwele, che si occupa di gestire il gruppo di lavoro insieme al geometra volontario Giangiorgio Bellamoli, ci spiega nel dettaglio i lavori che vanno avanti da due mesi. L’obiettivo finale è la costruzione di una briglia che permetta la regolazione del flusso dell’acqua, sia nella stagione di secca che nella stagione delle piogge. La briglia, grazie alle paratoie ed i telai si attiva un sistema di apertura per il periodo di piena, che riduce la pressione e, di conseguenza, il rischio di accumulare troppa acqua, e di chiusura per il periodo di secca. Ad oggi, il gruppo di lavoro sta portando avanti la prima fase dei lavori, che vede lo scoperchiamento della roccia e l’innesto dei tasselli che serviranno come primo basamento per le paratoie.

 

La Tanzania è stato il primo paese di intervento del CEFA e, con la sua centrale idroelettrica, è il simbolo di cooperazione e sostenibilità. Dal 1974 a oggi, sono molte le vicende, i volti, le storie che si sono intrecciate tra loro, ed ognuna di loro ha rappresentato e rappresenta un tassello importante di una storia di luce ed energia. Quando, nel 1982, si iniziò a lavorare sulla centrale idroelettrica di Matembwe, non ci si poteva immaginare il ruolo e l’estensione che questa avrebbe assunto nel corso degli anni, arrivando a coinvolgere, nel 2011, tutti i villaggi che si trovano nell’area compresa tra Matembwe e Ikondo. La luce che raggiunge le case, le scuole, gli ospedali e le attività commerciali rappresenta un punto di svolta per le comunità locali: dall’istruzione alla salute, il miglioramento dei servizi essenziali per le persone è fondamentale per costruire un futuro solido e ricco di opportunità.

Con il sostegno a distanza puoi essere parte di questo futuro: con 29 euro al mese contribuirai a donare luce e materiale scolastico per le scuole, e a offrire accesso diretto alla luce del villaggio. 

Per ricevere gratuitamente la scheda con tutte le informazioni, scrivi a Dario all’indirizzo dario.denicola@cefa.ong oppure chiama il numero 051.520285

Guarda i video dei lavori

Virgilio ci racconta dei lavori della diga

Alcune immagini dal campo