Cosa significa un’arnia per una famiglia del Kenya?

In Kenya, dove il reddito medio è di $150 al mese, vendere miele offre una possibilità in più di raggiungere una sicurezza alimentare. Per questo motivo, CEFA in West Pokot, Kenya, ha distribuito 400 arnie e 200 kit d’ispezione per apicoltori e agricoltori locali.

La successiva formazione, a seguito della consegna, svoltasi attraverso lezioni sul campo da parte di consulenti specializzati ha contribuito a migliorare la produzione di miele oltre che gestire tempestivamente le difficoltà. Uno dei problemi maggiori, condiviso anche dagli agricoltori, è la siccità che si abbatte ogni anno in Africa. In questo caso la mancanza di acqua e di conseguenza del foraggio, porta le api a spostarsi sempre più lontano dall’alveare alla ricerca di nettare e nei casi più gravi allo spostamento dell’intero sciame.

Molti degli apicoltori coinvolti nel progetto hanno denunciato anche il problema dei parassiti, in particolare degli attacchi da parte di falene della cera, formiche safari e da vespe, ma anche da parte dei tassi del miele che portano a danneggiamenti dell’alveare e del miele stesso oltre che alla scomparsa di vari esemplari di ape. Malgrado le difficoltà, gli apicoltori sono ottimisti, e sono arrivati a produrre miele di alta qualità oltre che grandi quantità di cera. Secondo gli agricoltori coinvolti nel progetto, il sostegno di CEFA è stato rilevante e utile per lo sviluppo e per incremento del reddito delle loro imprese familiari. Inoltre il periodo di formazione è stato definito fondamentale per migliorare e approfondire le conoscenze sull’apicoltura, per di più la facilità e velocità con cui le arnie sono state colonizzate ha impattato profondamente sull’entusiasmo collettivo.  

La piccola impresa familiare di Richard

Richard Kamakal è uno degli apicoltori coinvolti nel progetto: dal 1986 la sua fonte principale di reddito è proprio l’apicoltura oltre che l’allevamento del bestiame. Ha ereditato dal padre 30 arnie tradizionali da cui, ad ogni stagione, raccoglie circa 20 kg di miele grezzo. La sua è una piccola impresa familiare, infatti viene assistito dai suoi due figli per le attività d’ispezione e di raccolta del miele.

Le attività svoltesi durante la formazione sono state rilevanti e utili per la mia impresa, grazie a CEFA il mio reddito aumenterà.

Richard ha riconosciuto il supporto del CEFA, spiegando come la formazione e l’assistenza sul campo siano state tempestive e pertinenti alle sue esigenze, e in generale anche alla comunità. 

Chemakwany e le sue api: tra formazione ed allevamento

Altra testimonianza è quella di Chemakwany Kedisia, apicoltrice del villaggio di Seito. Oltre a produrre miele, la donna è anche allevatrice di bestiame, che rimane la fonte di reddito principale della sua famiglia e che durante i periodi di siccità è l’unica forma di sostentamento. Viene assistita dal marito nella gestione delle arnie, che grazie al progetto portato avanti da CEFA, sono cresciute di numero.  Di conseguenza, come ci riferisce l’apicoltrice, vi è stato un aumento della resa, oltre che della sua qualità, di miele prodotto e soprattutto nella vendita.

Sono grata di essere stata inserita in questo progetto: ho avuto l’opportunità di provare gli alveari moderni, più redditizi rispetto a quelli tradizionali, già in mio possesso. La formazione fornitami è stata rilevante e utile per la gestione della mia impresa di apicoltura.

Infatti, nonostante le problematiche dovute al clima e alle infestazioni di insetti, Chemakwany ha riferito che gli alveari moderni appena installati sono facili da ispezionare – grazie anche all’utilizzo dei kit d’ispezione distribuiti da CEFA – e la raccolta risulta più semplice visto il posizionamento strategico vicino al livello del suolo.

Puoi sostenere anche tu gli apicoltori e le apicoltrici del Kenya