Silvia Cabras è una volontaria del servizio civile che lavora da diversi mesi insieme a CEFA ad Addis Abeba, in Etiopia.
Abbiamo avuto l’opportunità di farle qualche domanda per comprendere meglio la sua scelta ed esperienza con il Servizio Civile Universale.
Come hai capito di voler fare il servizio civile?
Ho capito di voler fare il servizio civile tempo fa, avendo frequentato già diverse associazioni del terzo settore durante gli studi, avevo conosciuto diverse persone che avevano fatto questa esperienza sia in Italia che all’estero. Quando ho finito l’università ho quindi deciso di partecipare al bando.
Perché proprio in Etiopia?
Partecipando agli incontri informativi il mio interesse era trovare un paese che non fosse troppo semplice e che presentasse delle sfide, e naturalmente dei progetti che fossero affini ai miei interessi. Quindi il fatto che CEFA lavorasse nell’agricoltura con progetti rivolti principalmente alle donne era per me un’opportunità di poter mettere in campo le mie conoscenze.
Perché cercare una destinazione non semplice?
Perché fa crescere, e mi aiuta a superare tutti i miei limiti, uscire dalla mia comfort zone e vedere che c’è anche un altro modo di fare le cose. È un modo per conoscere se stessi e affrontare i problemi in maniera diversa.
Raccontaci una tua giornata tipo
La giornata tipo è una giornata di ufficio. Lavoriamo, andiamo a pranzo con i colleghi, mangiamo spesso l’injera con salsa di ceci e verdure, sempre tutto molto piccante, un’altra difficoltà per me da superare. E per il resto sono giornate scandite dalla routine di un tipico lavoro di ufficio.
In questi ultimi mesi come hai vissuto il conflitto interno al paese?
Da poche settimane sono ricominciati i voli civili con il Tigrai, i convogli nelle Nazioni Unite, i servizi bancari, quindi la situazione dopo l’accordo di Pace è molto più tranquilla. Noi chiaramente tutta la situazione l’abbiamo vissuta dalla Capitale, e quello che si è sempre sentito molto sono stati gli effetti economici. I prezzi dei beni di prima necessità sono schizzati. Ma per il resto la capitale è un luogo di grande incontro delle varie etnie regionali.
Che consiglio daresti ai futuri volontari del Servizio Civile?
Sicuramente è importante conoscere se stessi prima di partire, ma senza la convinzione di aver capito tutto. Sapere dove si vuole andare, ma sapere che ci sono tante strade per andarci. Poi sicuramente consiglio di farlo, e farlo con impegno, perché si può imparare molto. A prescindere da quello che si vuole poi fare nella vita, è un’esperienza che rimarrà sempre.
Scopri le destinazioni e i progetti in Italia e nel mondo
Il 26, 30 e 31 gennaio si terranno gli incontri informativi online in cui racconteremo i nostri progetti e risponderemo a tutte le vostre domande!