Intervista a Mr. Elaaboudi Salah, Vice Presidente del Consiglio Regionale dell’Orientale

Nel mese di dicembre abbiamo avuto il piacere di accompagnare una delegazione del consiglio della regione dell’Orientale del Marocco tra Bruxelles, Milano e Bologna, per concludere il percorso di incontro e scambio tra istituzioni regionali impegnate nella cooperazione tra Italia e Marocco portato avanti durante lo scorso anno.

Durante la loro visita, abbiamo avuto il modo di intervistare Mr. Elaaboudi Salah, Vice Presidente del Consiglio Regionale dell’Orientale, che ci ha raccontato del legame tra Italia e Marocco e delle future possibilità di incontro e scambio.

Come nasce l’intenzione di mettere in contatto due paesi come il Marocco e l’Italia, vicini geograficamente, ma così diversi?

Prima di tutto voglio ringraziare tutto il personale di CEFA perché sono coloro che hanno reso possibile questa visita di scambio in Italia. Ovviamente, quando parliamo dell’Italia parliamo del Mediterraneo, della regione del Mediterraneo, di cui anche il Marocco fa parte per la sua storia e ovviamente per la sua geografia. La relazione tra le regioni italiane e quelle marocchine sarà un successo in quanto hanno lo stesso obiettivo: lo sviluppo della regione mediterranea.

Questo progetto è stato ideato insieme ai nostri amici dell’Agenzia belga per la cooperazione e lo sviluppo (ENABEL) nel quadro del programma DEPOMI (Déploiement des politiques migratoires au niveau régional).

Durante questi mesi, sono stati tenuti diversi incontri sulle opportunità di investimento in Marocco per i marocchini residenti all’estero. In cosa sono consistiti questi Atelier?

Considero questi incontri un successo e ritengo che abbiano raggiunto l’80% degli obiettivi, perché per raggiungere il 100% bisogna attendere di vedere quello che i partecipanti riporteranno in termini di investimenti nella loro regione.

Questo successo è merito di vari attori, prima di tutto il contributo dell’amministrazione per gli affari esteri, l’ambasciatore marocchino in Belgio Mohammed Ameur, l’ambasciatore marocchino in Italia Youssef Balla e i consoli. Ovviamente ci tengo a ringraziare anche INDiplomacy, il Signor Khalid Chaouki che si è impegnato moltissimo; senza dimenticare il ringraziamento che va a tutti i marocchini residenti in Belgio e in Italia che hanno partecipato a questi Atelier in modo davvero notevole sia in termini numerici, vista la grande partecipazione, che di qualità. Erano infatti tutte persone brillanti, che amano e desiderano donare qualcosa al loro paese di origine.

A breve rientrerete in Marocco. Cosa vi portate a casa da questi incontri?

Prima di tutto voglio ringraziare tutti coloro che abbiamo incontrato qui in Italia, a Milano e a Bologna, il comune di Milano, ConfCooperative Emilia-Romagna, con cui abbiamo avuto degli scambi fruttuosi ed interessanti, non da ultima la buona cucina e la calorosa accoglienza che abbiamo ricevuto in Italia. Sicuramente la nostra missione potrà essere considerata riuscita nel momento in cui raggiungeremo gli obiettivi. Il primo dei quali è quello di arrivare ad una convenzione tra istituzioni: il consiglio regionale e le istituzioni, regionali e non, implicate negli investimenti e nella cooperazione in Italia.

Rispetto a questo, dagli scambi che abbiamo avuto con i rappresentanti e i responsabili che abbiamo incontrato qui in Italia, siamo molto positivi. Grazie a tutti, CEFA, ENABEL e tutti coloro che abbiamo incontrato durante la nostra visita.

Come avete intenzione di dare un seguito a questo progetto?

Ho chiesto ai rappresentanti di CEFA ed ENABEL di preparare una banca dati, che sarà il primo passo per garantire la durabilità, e il contatto tra noi (CRO), i nostri interlocutori e gli marocchini residenti all’estero che hanno partecipato a questi Atelier. Noi faremo del nostro meglio per invitarli a visitare la Regione dell’Orientale. Proveremo a programmare un giro di visite per chi ancora non conosce la regione, per permettergli di vedere con i propri occhi ciò che ha da offrire. È un modo di consolidare il legame tra i marocchini residenti all’estero e la Regione dell’Orientale.

E sono certo che queste visite rappresenteranno un grande valore aggiunto per la regione e per la nostra diaspora.