La mattina del 22 Marzo, il sindaco di Bologna Virginio Merola ha intitolato a Giovanni Bersani – fondatore del CEFA – un giardino del quartiere Navile di Bologna all’angolo tra via della Liberazione e via Ferruccio Parri. La cerimonia, tenutasi nel pieno rispetto delle misure di contenimento del coronavirus, ha visto la presenza dell’Arcivescovo di Bologna Cardinale Matteo Maria Zuppi e della direttrice del CEFA Alice Fanti e del Dr. Marco Benassi in rappresentanza del Movimento Cristiano Lavoratori.

Durante la cerimonia, il Sindaco di Bologna, Virginio Merola, ha ricordato così Giovanni Bersani, rimarcando la sua innata capacità di dialogo e mediazione:

È una conferma di quanto gli dobbiamo tutti come comunità bolognese ma anche come comunità nazionale. È stato soprattutto una forma di esempio di vita perché sempre in grado di dialogare con gli altri.

Alice Fanti, Direttrice CEFA, invece, ha rimarcato l’amore del Senatore Bersani nei confronti dell’internazionalità e del mondo della cooperazione:

Siamo qui perché Giovanni Bersani è uno dei figli migliori Bologna. È stato innanzitutto un antifascista, un partigiano e amante dell’internazionalità. Una persona con uno sguardo verso il mondo e i paesi più svantaggiati. 

E per concludere, le parole di Raoul Mosconi, Presidente CEFA, che sottolineano l’attualità dei progetti portati avanti da Giovanni Bersani, e di come quest’ultimi continuino ad assicurare alle tante persone coinvolte una vita dignitosa:

Il Senatore Giovanni Bersani è stato uno dei figli migliori della città di Bologna. Insieme a molti altri uomini e donne della sua generazione si è guadagnato, con la resistenza al nazifascismo, il lavoro nella ricostruzione e l’esempio con la vita un posto speciale nel cuore della sua città.

Il primato della pace, il metodo della cooperazione fra le persone, l’idea di Europa come continente capace di testimoniare e promuovere attraverso istituzioni democratiche comuni i diritti umani sono i valori che oggi confermiamo nostri e riconosciamo come frutti dell’esempio del Senatore (così lo chiamavano tutti). Questo devono sapere le persone che vedranno e frequenteranno questi giardini.

I progetti di Giovanni Bersani sono ancora attuali e chiedono al CEFA, alla città di Bologna, e a ciascuno di noi, di continuare a lavorare per un mondo migliore. Ancora oggi in Africa e in America Latina, dove opera il CEFA, e anche in Italia per assicurare a tante persone una vita dignitosa si devono realizzarsi pienamente i diritti umani: dal cibo, prodotto con una agricoltura sostenibile e rispettosa del creato; al lavoro, al quale ci si deve potere  formare per miglioralo e mantenerlo; alla giustizia sociale perché gli uomini e le donne nascono liberi, uguali e fratelli per umanità e natura. Questo sognava il Senatore, e dobbiamo continuare a sognarlo noi, operando ogni giorno per costruire il bene comune, che, come definito dalla Dottrina sociale della chiesa, è bene di tutti e di ciascuno.

Giovanni Bersani, scomparso nel 2014 all’età di 100 anni, grazie alla sua abilità nel gestire trattative e mediazioni, è stato un costruttore di umanità e di pace, lavorando in modo instancabile per la cooperazione fra i popoli. Ha fondato il CEFA nel 1972 insieme all’aiuto di Padre Angelo Cavagna. Da allora, l’organizzazione ha lavorato incessantemente per vincere fame e povertà attraverso progetti di cooperazione nei paesi dell’Africa e dell’America Latina, mantenendo sempre viva la visione del proprio fondatore: aiutare le comunità più povere del mondo a raggiungere l’autosufficienza alimentare e il rispetto dei propri diritti fondamentali, facendo diventare ogni persona protagonista del proprio sviluppo.

Giovanni Bersani, nato a Bologna e laureato in giurisprudenza, a partire dal 1943 combatte nella Resistenza italiana antifascista. Dopo la fine della Guerra entra nel Parlamento italiano dalla prima legislatura. È stato poi deputato per sei legislature e senatore per una. Fu sottosegretario al Ministero del Lavoro e della Previdenza sociale nel Governo De Gasperi VII nel periodo 1952-1953.

Divenne poi anche membro del Parlamento europeo dal 1960, dopo cui venne rieletto alle elezioni europee del 1979 e riconfermato nel 1984. È stato vicepresidente della Commissione per lo sviluppo e la cooperazione, membro della Commissione per le relazioni economiche esterne e della delegazione alla commissione parlamentare mista CEE-Turchia.