Carissimi amiche ed amici,
torno a voi a oltre due mesi dall’inizio di questa crisi legata al COVID 19 per raccontarvi cosa abbiamo fatto in questo periodo e cosa intendiamo fare per il futuro.
In tutti i paesi dove lavoriamo, dall’ Africa all’ America Latina, il virus si è diffuso anche se con un impatto molto diverso da paese a paese. In questo primo periodo di emergenza abbiamo rivisto i nostri programmi e in collaborazione con le autorità locali, ci siamo messi a disposizione delle diverse urgenze che in ogni comunità abbiamo trovato. Due sono state le tipologie di azioni intraprese.
La prima e probabilmente la più importante, è stata quella di informare le persone sulla pericolosità della malattia e sui comportamenti da adottare per evitare il contagio. Per fare qualche esempio, abbiamo scelto l’uso dei fumetti per sensibilizzare attraverso i social e per superare l’analfabetismo, abbiamo lavorato nelle scuole con i bambini e gli insegnanti per prevenire problemi sanitari e psicologici, abbiamo realizzato trasmissioni radiofoniche per raggiungere villaggi rurali dove internet non arriva.
La seconda forma di intervento è stata quella di aiutare nella produzione dei dispositivi di sicurezza. Con alcune delle piccole imprese, cooperative e associazioni che abbiamo creato, abbiamo prodotto mascherine in cotone e con le stampanti 3D, veri e propri dispositivi (o parti di dispositivi) necessari a tutelare anche la salute del personale sanitario e non, distribuito gel disinfettante ed altri strumenti necessari alla prevenzione.
Sperando che nei prossimi mesi la situazione sanitaria vada migliorando dobbiamo immaginare il futuro e pensare a cosa potremo fare. Il lock down in molti di questi paesi ha creato una situazione di grave difficoltà soprattutto per le persone più povere che vivono di scambi informali nei mercati dei villaggi. L’insicurezza alimentare è cresciuta e sono sempre di più le persone che ci chiedono un aiuto perché non hanno i mezzi per sopravvivere. Si va profilando quindi una nuova emergenza per la quale nell’ immediato stiamo predisponendo interventi di aiuto diretto con generi alimentari ed altri prodotti di prima necessità. Nella drammaticità della situazione siamo li dove serve e sappiamo cosa fare: aiutare le persone a tornare ad un lavoro dignitoso con il quale sostenere se stessi e le proprie famiglie, aiutare le persone a rialzarsi e a riprendere la propria vita da dove il COVID le ha interrotte.
Per farlo chiediamo il vostro aiuto, consci dei problemi che abbiamo anche qui in Italia non possiamo dimenticarci di chi non ha risorse e strumenti per ripartire, perché se deve essere una vera ripartenza, allora deve esserla per tutti e non solo per pochi.
Paolo Chesani
Direttore CEFA Onlus