Il Kenya, come il resto del Corno d’Africa, sta attraversando la peggiore siccità degli ultimi 40 anni. La fame e la povertà stanno colpendo molto duramente il paese: in diverse regioni del Kenya, milioni di persone vivono una profonda insicurezza alimentare.
Per capire com’è la situazione nella contea di West Pokot e come CEFA sta intervenendo per rimanere accanto alle comunità locali, abbiamo parlato con Irene Sciurpa, cooperante in Kenya.
La situazione è estremamente precaria. Come si vive a West Pokot ?
Quando si arriva a West Pokot, è possibile vedere una parte più verde e l’altra sempre più secca. Il problema è che sembra che salteremo anche questa stagione delle piogge, che ormai sono sporadiche e inconsistenti e non sufficienti per nessun tipo di agricoltura: se si continua a sperare nella pioggia ci si rende conto che non c’è futuro. Niente precipitazioni, significa che è davvero molto bassa la possibilità di far pascolare gli animali. La paura è tanta perché di conseguenza sono moltissimi i furti di bestiame. La mancanza della pioggia significa perciò, oltre che mancanza di cibo, meno sicurezza nell’intera regione e tanta violenza. La situazione è estremamente precaria e non di certo facilitata dal contesto globale
Come CEFA, in che modo rimaniamo accanto alle comunità locali?
A Parasany, in questi mesi, per esempio, abbiamo distribuito a 136 agricoltori dei kit con sementi resistenti alla siccità. Inoltre grazie al sistema di irrigazione, nonostante la pochissima acqua, riescono a crescere bene patate dolci, green grams e cocomeri. Siamo molto fortunati, perché anche senza pioggia riusciamo comunque ad irrigare i campi e nei prossimi mesi dovremmo raccoglierne i risultati. È molto importante per queste comunità vedere i miglioramenti, per capire che le soluzioni ci sono. Per quanto riguarda l’apicoltura, il gruppo di Cherol ha già processato una tonnellata di miele. Gli apicoltori della contea hanno cominciato a portare il loro prodotto alla Casa del Miele, affinché venga processato e venduto ad un prezzo onesto. Oggi gli apicoltori ricevono un giusto guadagno per il proprio lavoro.
Quali sono i prossimi passi?
Quello che manca è la costruzione di 5 punti d’acqua, in 5 villaggi nella zona di Caron. Siamo partiti con le valutazioni e presto partiremo con il disegno. Quest’anno sarà dedicato principalmente al villaggio di Pellow, dove c’è un’insicurezza alimentare maggiore rispetto agli altri villaggi. Purtroppo qui piove molto meno rispetto che in altre zone.
Tutto questo mentre la COP27 sembra essere in crisi.
Sta diventando sempre più difficile credere in queste conferenze. Viviamo sempre in uno stato di emergenza e le crisi alimentare e climatica portano tante problematiche. Quello che serve è giustizia. West Pokot non è responsabile del cambiamento climatico, ma ne sta vivendo le conseguenze. Le persone nella contea hanno già cambiato radicalmente il loro modo di vivere e oggi continuano a lottare per avere da mangiare. Ormai non si pensa neanche più al futuro. In queste conferenze si sente parlare del futuro più remoto “Entro il 2050”. Siamo d’accordo che sia necessario fare dei piani, ma purtroppo sembra che si parli ancora di una crisi del futuro, mentre la crisi è qui e ora. Non possiamo continuare a volere una crescita infinita in un mondo dove le risorse sono finite.