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La ripartenza

Con la fine del lockdown, anche in Tunisia è arrivato il momento di ripartire. Cefa lo sta facendo con i 300 giovani selezionati per accedere al percorso di formazione che porterà all’accompagnamento di 50 imprese sociali ed eco sostenibili e con la rivitalizzazione degli orti scolastici per il rafforzamento tra l’alimentazione scolastica e la produzione agricola locale.

La formazione

In strutture sanificate e con il rispetto delle norme igieniche e di sicurezza in vigore, le attività di formazione sono ufficialmente ricominciate il 13 luglio scorso.

Produzione agricola, riciclo, allevamento biologico, energie rinnovabili, turismo sostenibile: sono questi i principali settori innovativi su cui le ragazze e i ragazzi dei governorati di Gabès, Jendouba, Sidi Bouzid, Mahdia et Sousse stanno lavorando per far ripartire l’economia del paese attraverso le loro start-up e imprese.

A guardare la natura dei progetti imprenditoriali che si sono candidati al nostro percorso, emerge chiaramente come – in seguito alla crisi generata dalla diffusione del virus covid-19 – la componente alimentare sia diventata preponderante rispetto agli altri settori di sviluppo.

Le opportunità da cogliere

La sfida a cui siamo chiamati quindi, è quella di cercare di vedere delle opportunità da questo nuovo modo di vivere e che si sta definendo giorno per giorno. Tra queste, vi è senz’altro quella di contrapporre al classico modello di sviluppo quello dell’Economia Sociale e Solidale, che può rivelarsi come un’alternativa reale e possibile soluzione alla crisi attuale. In un periodo storico in cui si riduce la mobilità, la prossimità, i legami territoriali e la mutualità sono dei punti di forza da riscoprire e valorizzare.

Con i nostri partner locali l’abbiamo fatto durante il periodo di emergenza attraverso la produzione e distribuzione di materiale sanitario e campagne di sensibilizzazione, ottenendo un riconoscimento da parte del Governo tunisino per la campagna di prevenzione dell’Associazione Rayhana di Jendouba. Adesso, in questa fase di ripartenza, il ruolo di Cefa può tornare ad essere quello di offrire assistenza ai piccoli produttori e imprenditori, accompagnandoli alla formalizzazione ed allo sviluppo di nuovi prodotti, servizi e strumenti per combattere tutti insieme fame e povertà.

Gli orti scolastici sostenibili

Grazie all’accordo firmato con World Food Programme, il CEFA ha lanciato le sue attività di creazione di orti scolastici sostenibili in 9 scuole elementari di Kairouan e Kasserine, rafforzando lo sviluppo personale dei bambini e delle comunità e incoraggiando le mense scolastiche ad acquistare prodotti coltivati localmente. La creazione di questi orti è stata svolta dal CEFA attraverso la lavorazione dei suoli, la ricerca di fonti idriche sostenibili e l’installazione di sistemi di irrigazione necessari.

Ad oggi sono state piantate 1400 piante di ulivi, 60 tra agrumi, mandorli e melograni, 250 piante ornamentali e 280 piante aromatiche e medicinali.

Coltivare e condividere 

Durante il periodo di chiusura delle scuole, i direttori e il personale scolastico di queste, hanno continuato la gestione dell’orto scolastico piantando colture orticole di vario tipo (cetrioli, peperoni, pomodori, zucche e zucchine, angurie e meloni). Cosi facendo, nella maggior parte delle scuole, il personale scolastico ha potuto coltivare frutta e verdura, destinandola al proprio consumo personale e condividendola con la popolazione locale, rispettando in questo modo le misure preventive imposte, e approvvigionando anche i meno abbienti con ortaggi freschi e coltivati localmente.

CEFA continua ad essere operativa  per evitare la diffusione del contagi.

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