La testimonianza di Davide Muradore

Abbiamo parlato con Davide Muradore, volontario in servizio civile impegnato con CEFA a Lago Agrio, un’area dell’Ecuador nord orientale. Un luogo dove migrazione, ambiente, fatiche delle comunità indigene e scontro fra realtà rurale e urbana, prendono forma insieme, disegnando un quadro a volte difficile da cogliere pienamente, nella sua complessità e diversità.

Davide ha preso parte a un progetto di CEFA che implementa attività di sviluppo rurale integrale. In particolare,  il progetto riguarda le filiere del cacao, del caffè e della quinoa, nelle diverse questioni di tipo produttivo, organizzativo e di commercializzazione che toccano le 45 associazioni di produttori interessate dal progetto, distribuite su 7 province in tutto il paese. 

Abbiamo avuto l’opportunità di fargli qualche domanda per comprendere meglio la realtà del servizio civile in una zona del mondo tanto complessa e lontana dalle abitudini del nostro quotidiano. 

Ciao Davide, quando hai capito di voler diventare un volontario internazionale?

Ho capito di voler diventare un volontario internazionale alla fine della scuola, con la scelta dell’università. È un sogno che è nato soprattutto grazie alle testimonianze di vita di persone incontrate e conosciute, vicine e lontane. Un sogno che ho continuato a coltivare con il mio percorso formativo ed esperienziale, fino a quando ha preso la forma di una scelta chiara.

Quali aspettative avevi prima della partenza?

L’aspettativa di fare del servizio civile un’esperienza completa di conoscenza e scoperta delle tante dinamiche presenti nel territorio, portando un contributo alla realtà che mi avrebbe accolto.

In che modo è avvenuto l’inserimento nella comunità?

Mi sono inserito all’interno della comunità soprattutto attraverso i legami stretti durante le attività di progetto e gli impegni extra-servizio portati avanti nel corso dell’anno.

Che consiglio daresti ai futuri volontari?

Consiglierei di rimanere aperti a tutte le esperienze che il territorio ha da offrire, facendosi toccare dalle persone e dalle storie che lo abitano.

Raccontaci un momento di difficoltà vissuto durante l’esperienza, e come questa difficoltà è stata poi superata

Eravamo in Ecuador nei giorni dello sciopero nazionale, in partenza per il rientro intermedio in Italia. I voli erano stati cancellati proprio per via delle proteste e, pur osservando il tutto da una posizione privilegiata, come volontari siamo stati molto colpiti dal vivere questo tempo di forte disordine nel paese.

Raccontaci la cosa più bella che ti porti a casa da questa esperienza

Tra le cose più belle e ricche che mi porto a casa ci sono sicuramente le relazioni, nate tra i campi di caffè e cacao, in visita alle comunità indigene, nelle notti alla casa di accoglienza per i migranti, nelle uscite con le associazioni per la tutela della foresta amazzonica dall’industria petrolifera. Relazioni ora tutte da coltivare, con la speranza di ritornare a farlo nella vicinanza.

Grazie al servizio civile all’interno del progetto di CEFA ho potuto in particolare approfondire la realtà del campo di quello specchio di Amazzonia, conoscendone le tante dimensioni e le altrettante storie di chi lo abita.

Un ricordo che ti porti nel cuore?

Un’uscita di lavoro nella provincia ecuadoriana del Napo dove abbiamo visitato una comunità indigena Kichwa di contadini e partecipato con loro ad un incontro di formazione. Sono coltivatori di cacao e caffè,  membri di una delle comunità beneficiare del progetto. La formazione verteva sull’uguaglianza di genere: ci siamo divisi tra uomini e donne in due momenti di condivisione libera, guidata da un formatore. La discriminazione e la violenza, specialmente nei contesti rurali, sono problemi seri, correlati anche ai numerosi casi di maternità adolescenziale.

E adesso quali piani hai per il futuro?

Vorrei riuscire a preservare quello sguardo globale tipico della cooperazione internazionale pur mantenendo un radicamento locale, conciliando le due dimensioni. Dal punto di vista lavorativo e non solo.

Scopri i nuovi progetti