Un percorso che parte da lontano
Dal 2012 CEFA è presente in Tunisia per sostenere la delicata fase di transizione democratica iniziata con la primavera araba del 2011 e per rispondere alla crisi economica che ha condotto all’aumento della disoccupazione e indebolito ulteriormente la qualità delle infrastrutture e dei servizi.
Un paese di accoglienza
E’ proprio all’interno di questo contesto – a lungo considerato come un paese di partenza o di transito migratorio – si è progressivamente trasformato in un paese di accoglienza. L’integrazione economica e sociale dei migranti è però estremamente limitata: nonostante la Tunisia disponga di norme nazionali e internazionali che regolamentano i diritti degli stranieri, la situazione è in realtà piuttosto complessa. L’autorizzazione a lavorare nel paese è infatti soggetta a condizioni estremamente stringenti, nonché al principio di preferenza nazionale, che costituisce un chiaro elemento a svantaggio degli stranieri.
Di conseguenza, la maggioranza dei migranti, come una parte dei lavoratori tunisini, si trova costretta a lavorare nell’informalità e nell’irregolarità, sprofondando in una vulnerabilità economica e sociale, che limita di fatto la loro possibilità di integrarsi e contribuire allo sviluppo del Paese.
L’intervento di CEFA
È proprio all’interno di questo perimetro che CEFA ha avviato il “Programma di Appoggio all’Autonomizzazione e all’inclusività delle Popolazioni” (PAAIP). Il progetto – finanziato dall’Unione Europea – si presenta come un’azione complessiva volta a migliorare la protezione e la resilienza dei migranti, rifugiati e richiedenti asilo nelle comunità di accoglienza, assicurando loro l’accesso ai servizi di base e un’inclusione socio-economica reale.
In particolare CEFA, in qualità di ente capofila del progetto, si occuperà del coordinamento del progetto e delle attività connesse, in Italia e in loco. Francesca Leone – Cooperante CEFA e Responsabile del progetto ci racconta “La migrazione è uno spostamento di individui da un luogo all’altro. Questo fenomeno al giorno d’oggi è diventato estremamente complesso, perdendo di fatto tutta la sua semplicità. Io, da migrante in Tunisia, sento il dovere di ascoltare e soddisfare i bisogni e le esigenze di persone che si trovano in situazione di fortissima vulnerabilità, dovuta a situazioni di conflitto e di violazione dei diritti umani fondamentali. Coerentemente e in continuità con l’operato del CEFA, questo progetto si impegna a sostenere e aiutare queste persone nella costruzione di un percorso che fornisca loro i mezzi per vivere una vita dignitosa e autonoma, pur rispettando il diritto di tutti alla mobilità e all’accoglienza”.
Le azioni
Il progetto interviene su tre assi principali che intendono abbracciare a tutto tondo la problematica agendo su dimensioni e scale diverse.
- In primis, si impegna favorire l’accesso alle opportunità economiche, attraverso la promozione dell’economia locale e la creazione di impiego per migranti e comunità di accoglienza.
- Un secondo ambito di intervento si concentra su informazione e sensibilizzazione della popolazione da un lato, e sul rafforzamento di capacità e cooperazione tra gli attori locali dall’altro, contribuendo a favorire la definizione di strategie di fornitura di servizi di base che vadano a beneficio della popolazione locale e dei migranti.
- Il terzo asse di intervento verte sul miglioramento dei servizi di base e sulle attività di prima risposta umanitaria da intraprendere a sostegno dei gruppi vulnerabili. Di conseguenza, si focalizza sulla creazione e lo sviluppo di permanenze e guichets informativi per migranti, sulla fornitura di kit alimentari.
Emergenza COVID-19 e distribuzioni
Francesca ci racconta come le prime attività in programma siano orientate a scongiurare la diffusione del COVID-19 all’interno della comunità migrante. Attività che si concretizzano nella distribuzione di kit di igiene e di protezione, di alloggi d’emergenza e si estendono alla copertura delle spese necessarie a livello sanitario e di trasporti.
Campagne di sensibilizzazione al via
È in programma una campagna di sensibilizzazione dedicata ai migranti. Un’attività che verrà promossa online e veicolata su Facebook per rispettare le misure di contenimento del contagio. Una campagna sempre accompagnata da distribuzioni di kit di igiene e protezione. Distribuzioni che avverranno all’interno di centri di informazione per migranti in modo da intercettare la popolazione vulnerabile.