A pochi giorni dalla chiusura della Legge di Bilancio e della possibilità di trovare un accordo con la Commissione europee vi è una proposta fiscale volta a recuperare poche risorse, ininfluenti, che però si mostra ben più dannosa e controproducente per le ripercussioni che potrà avere per gli immigrati nel nostro Paese. La Lega ha, infatti, proposto di imporre una tassa del 1,5% sulle rimesse, ad iniziare dai 10,00 Euro, inviate nei paesi fuori dell’Unione Europea ovvero sui risparmi inoltrati dagli immigrati alle loro famiglie, si presume che si possano così  recuperare circa 60 milioni di Euro: poche risorse rispetto alle esigenze di bilancio.

Questa tassa si aggiungerebbe alle commissioni che già versano gli immigrati ai pochi grandi operatori dei trasferimenti monetari, grandi multinazionali finanziarie che lucrano sulla loro posizione oligopolistica nel mercato dei capitali mondiali.

Colpendo le rimesse si riducono risorse economiche indispensabili per le famiglie degli immigrati nei loro paesi di origine, queste risorse sono direttamente volte a migliorare le loro condizioni di vita e, nel tempo, a ridurre la pressione migratoria. Come è stato il caso dei nostri immigrati che in questo modo hanno contribuito a ricostruire l’Italia. Si tratta di una tassa che, oltre a colpire persone che lavorano duramente per sostenere le proprie famiglie, hanno un effetto controproducente. Così certamente non li si aiuta a casa loro!

C’è da chiedersi il motivo per quale non venga aumentata, invece, la tassa sulle transazioni finanziarie per combattere le speculazioni che causano povertà e, di conseguenza, nuovi flussi migratori. A questo proposito: perché il Governo italiano non decide di mettersi alla testa di un gruppo di paesi membri dell’Unione per arrivare alla fine del negoziato sulla tassa europea sui grandi speculatori, che invece sta girando a vuoto da alcuni anni.

Indubbiamente, colpire i ricchi non è semplice. Le loro lobby sono potentissime. Se questo è il Governo del cambiamento si dovrebbe trovare il coraggio di esserlo veramente, con manovre più eque e che mirino a ridurre le disuguaglianze e l’insicurezza dei cittadini in Italia e nei paesi impoveriti.

Secondo il rapporto “Sbilanciamoci” una vera tassa sulla speculazione potrebbe generare ben 3.700 milioni di Euro, altro che le poche risorse che si trarrebbero dalla iniqua tassa sulle rimesse.

 L’assemblea focsiv, con le 86 organizzazioni socie,  chiede al governo di togliere la tassa sulle rimesse dalla legge di bilancio e di aumentare, invece, la tassa sulle transazioni finanziarie speculative, così come da tempo da noi richiesto con la campagna 005. il vero cambiamento deve essere fondato sul principio di equità stabilito dall’articolo 53 della nostra costituzione.