El Niño aggrava la siccità in Etiopia
Il Corno d’Africa si trova ad affrontare le conseguenze devastanti di una crisi alimentare in parte causata da una forte crisi climatica. La crisi del grano insieme all’impennata dei costi dei fertilizzanti hanno colpito duramente, lasciando molte comunità private del proprio diritto al cibo.
In Etiopia, la situazione è drammatica: la siccità causata da El Niño sta avendo un impatto devastante sulle comunità locali. Secondo i dati ONU, per il 2024 si prevede che quasi 1 milione di bambini e bambine soffrirà di malnutrizione acuta e circa 350 mila donne in gravidanza e allattamento saranno malnutrite.
La malnutrizione di mamme e bambini, oltre ad avere un impatto nell’immediato, avrà delle conseguenze anche nel futuro: l’assenza di nutrienti può causare deficit cognitivi e fisici in età adulta.
Grazie al tuo aiuto, raggiungeremo 3.500 agricoltori e agricoltrici, attraverso formazioni sul campo per apprendere tecniche agricole per la fertilizzazione organica e compost, acquisto di macchine sgranatrici e forniture di kit agricoli.
15 €
donazione di un kit, composto da rastrelli, vanghe, picconi
40€
formazione di un agricoltore o un’agricoltrice
100€
contributo all’acquisto di una macchina sgranatrice
La storia di Almas
Almas è una giovane donna con 4 figli che vive in Etiopia, nel distretto di Kindo Koisha, e fa parte di una delle cooperative coinvolte nelle attività del CEFA. Negli ultimi mesi ha partecipato formazioni, scambi di buone pratiche e incontri per migliorare l’organizzazione, la sostenibilità e le tecniche di conservazione del terreno per il proprio campo e oggi ha uno degli orti più ricchi e belli del distretto.
Ogni mattina mi sveglio alle 5:00. Appena sveglia pulisco la casa e inizio a preparare la colazione per i 3 bambini. Di solito mangiamo kasava, mais ed injera. Dopo la colazione vado a dare da mangiare agli animali: abbiamo mucche, pecore, capre e galline. Ogni due giorni poi vengono a portare l’acqua qui a casa. A volte è però troppo costoso e vado direttamente alla sorgente che è circa a 1 ora a piedi da qui. I bambini poi vanno a scuola, che è la cosa più importante. La mia speranza infatti è di riuscire a supportarli per tutto il percorso scolastico e mandarli in buone strutture.
Quando l’abbiamo incontrata davanti a casa sua ci hanno colpito le sue parole:
«La conoscenza è qualcosa che non potrà mai rompersi e che nessuno ci potrà mai rubare».
Quando parla di conoscenza, Almas pensa alle nuove pratiche che ha imparato per migliorare la coltivazione del mais, come la pacciamatura, la concimazione, le tecniche di semina e di conservazione che le abbiamo insegnato e che le hanno permesso di aumentare la produzione di mais.
Quella di Almas è la storia di una donna, ma anche di un’intera comunità, che di fronte alla tante difficoltà, è capace a riorganizzare e ripensare il proprio lavoro per poter garante a sé stessa e alla propria famiglia di coltivare sogni e ambizioni.
Io continuerò tutte le attività imparate nel progetto, e anche grazie al denaro risparmiato, l’anno prossimo vorrei continuare il mio percorso scolastico. Qualche anno fa ho finito le superiori, e non sono mai riuscita ad iniziare l’università. Non abbandonerò mai il mio orto e la mia casa, ma mi piacerebbe tornare a studiare per diventare infermiera e fare del bene a tutta la comunità.
Dopo oltre 2 anni di siccità e raccolti persi, oggi in Etiopia il mais torna a crescere e Almas può nutrire meglio i suoi figli e pensare di mandarli a scuola. È il sogno che nutre da sempre. Il nostro impegno non è finito, vogliamo fornire ad Almas un macchinario per sgranare il mais che permetterà a lei e ai suoi figli di risparmiare molte ore di lavoro manuale e dedicare quel tempo allo studio, alla casa e alla famiglia.