Anche tu puoi aiutarci a riempire il piatto vuoto: con una donazione di 15€ contribuirai a contrastare la crisi alimentare in Etiopia.
Ecco l’illustrazione donata da Lorenzo Mattotti che abbiamo realizzato il 12 ottobre in piazza maggiore con più di 3000 piatti vuoti.
Il 12 ottobre, in occasione della Giornata Mondiale dell’Alimentazione, siamo tornati in piazza maggiore a Bologna per riempire il piatto vuoto più grande del mondo.
Un evento di pixel art urbana per raccogliere cibo per le mense di Bologna e fondi per sostenere i nostri progetti di contrasto alla crisi alimentare in Etiopia.
Per 117 milioni di persone i conflitti sono la causa diretta della fame. Guerra e fame si alimentano in un circolo vizioso che si sta sempre più aggravando: oggi 258 milioni di persone in 58 paesi soffrono la fame e più dell’85% vive in zone di guerra.
Per dare un segnale, quest’anno abbiamo celebrato la Giornata Mondiale lanciando un messaggio:
“Se fermiamo la guerra, fermiamo la fame!”
Voci dal palco
La fame viene spesso usata come arma nei conflitti. Eugenio Cau e il Card. Matteo Zuppi affrontano il tema della guerra e della fame.
Il 60% delle persone che soffre la fame è in zone di guerra.
I conflitti rimangono la prima causa di malnutrizione e denutrizione nel mondo.
Guerra e fame: storie dal campo
Il giornalista di Avvenire, Nello Scavo, ci racconta quanto sta accadendo ad Odessa, al sud dell’Ucraina. A quasi 3 anni dall’inizio del conflitto, la tregua sembra ancora lontana e la stanchezza emotiva dei soldati è sempre più forte, ma nell’apparente silenzio la diplomazia umanitaria si muove. Nel frattempo rimane fondamentale costruire la pace insieme, tassello dopo tassello:
«Vi ringrazio per lo spazio e il tempo che dedicate a queste iniziative, perché la pace non è qualcosa che si costruisce con un tratto di penna, sedendosi tra feluche a negoziare e stabilire le condizioni. È qualcosa che bisogna costruire prevenendo i conflitti, perché le guerre sembrano inseguirsi in questo nostro tempo, fatto di terza guerra mondiale combattuta a pezzi, ma questo non fa perdere il desiderio di sperare in un futuro senza conflitto.»
Stefania Battistini, giornalista Rai, ci spiega il rapporto tra guerra e cibo, usato come arma.
«C’è continuamente il tentativo di mettere in difficoltà anche per quanto riguarda la sicurezza alimentare. La sicurezza alimentare ormai è purtroppo diventata uno strumento di guerra.»
I cereali prodotti in Ucraina sono alla base dell’alimentazione di molti paesi dell’Africa, tra cui proprio l’Etiopia: la guerra affama non solo i paesi coinvolti direttamente nel conflitto, ma ha un impatto globale.